Errori, se la redazione li occulta
clicca qui per scaricare il podcast
di I. GALEONE, L. LEONARDI, G. LORIGLIOLA,
F. MASCOLO, M. MECCHIA, C. REMUS, A. ROCCHI, A. SCHIPPA
TV, radio, siti, giornali POSSONO SBAGLIARE. E il rischio di errore è accentuato dai tempi sempre più serrati dell’informazione digitale. Nel nostro podcast ci interroghiamo su quale sia la gestione più corretta di uno svarione giornalistico. Molte redazioni purtroppo buttano la polvere sotto il tappeto, occultando le tracce delle sviste più clamorose. Altre – come il quotidiano Leggo in Italia – fanno una scelta di onestà. Riconoscono le loro mancanze (quando capitano, occasionalmente) chiedendo scusa ai lettori. Soprattutto all’estero le redazioni hanno una “guida di stile” che fissa regole stringenti per la gestione dell’errore, sempre nel segno della trasparenza. Persone, aziende, istituzioni – che si sentissero vittima di una fake news – possono infine ricorrere al diritto di replica e rettifica, garantito dalla legge e dalle autorità indipendenti come l’AgCom.
(Musiche ed effetti su licenza FMA.
Qui, la trascrizione del podcast).
PER APPROFONDIRE
1) Le regole
– Manuale di Stile di El Paìs (1998)
– Manuale di Stile di El Paìs (Etica, 2004)
– Libri di Stile di El Paìs, El Mundo, ABC (tesi)
2) La rettifica
– Il diritto di rettifica (Corecom Marche)
– Rettifica obbligatoria se la notizia è sconfessata (La Stampa, 2020).
3) Il caso Leggo
– “Chiedere scusa per essere credibili” (Davide Desario, editoriale su Leggo)
– Fiorello applaude Leggo: “Atteggiamento da evidenziare” (Leggo, 24 dicembre 2022).
GUARDA GUY GOMA